mercoledì 27 gennaio 2021

Giornata Mondiale della Poesia- Dedicato a…Poesie per ricordare

 


Il 18/03/19 21.04

A PAPA’

Caro il mio vecchierello,

Che al mattino doni

Il sorriso più bello

Che al cuore manda

Una gran pace,

Una forza e un calore

Ardente come brace.

Sei un grande inventore,

A tutto dai colore  ,

come primavera al mattino

con dolce fresca carezza

risvegli

per me e la famiglia

desiderio di imitarti,

rendendomi fiera

serena e appagata

di essere tua figlia.

 

 

A MIA MADRE

Mamma mia bella,

dolce e forte,

luminosa come una stella,

da sempre sei la luce

che rischiara  il giorno

e la sera fughi,

pur nella penombra,

il velo della fatica

a tutti intorno.

Mamma premurosa

Per consolare o prevenire,

incertezza dei figli scompare ,

come un alito di vento

che per attimo

ha fatto sussultare.

Mamma generosa,

che tutto dà  e nulla tiene

per sé stessa  dimentica

le cure e la speme.

Bene e conforto sono

Inesauribili e duraturi,

da guerriera instancabile

sposo e prole rendi sicuri.

Concorso " Viaggi di Versi - XII Edizione"

 

 

Concorso

Viaggi di Versi - XII Edizione"


 

 

Cognome Nome

MARINA MIGALI


Poesia 

ADDIO ESTATE

REAZIONE AL GELO
CHE AVVOLGE L'ITALIA:
NON SEMBRA AUTUNNO
MA INVERNO NELL'ARIA.
RIPONI GLI ZOCCOLI
PER LA PROSSIMA ESTATE
IN ATTESA CHE TORNI
AGIRANNO LE FATE:
NEL RIPOSO CADRA'
MOLTA NATURA
MA LA BUONA STAGIONE
RIVEDRAI SICURA.
LE FOGLIE CHE CADONO
ADESSO PENSIEROSO OSSERVA
LE FOGLIE CHE CADONO
UN VENTO IMPETUOSO SNERVA.
GIOISCI DI RESIDUI
CALDI COLORI
COL FREDDO PUNTUALI
TORNERANNO GLI ODORI:
DI AGRUMI E SPUMANTE
PER FESTEGGIARE
IL GIOCO DELLA VITA
CHE DEVE CONTINUARE.
(MIRA)


 

 


 

Concorso Nazionale di Poesia "Dantebus" - I edizione

 https://dantebus.com/contests/artwork.php?id=54

Concorso Il TIBURTINO"

 

"Partecipazione al IV Concorso Il TIBURTINO"


 

 

Asia di Marina Migali

Il tuo nome evoca immensi altopiani,

lunghe storiche e maestose muraglie,

luoghi di millenarie culture

e preda di innumerevoli schermaglie.

Ma tu, piccola e indifesa

Ti rannicchi nei tuoi sentori,

non t’importa se ti sei arresa

e neanche che accade fuori.

Talvolta la vita ti assale

e mostri al sole la  pelle

quel raro ricorso riappare

del passato tuo ribelle.

Eppure ricordo con quale amore

la tua mamma ed io

ammiravamo il tuo splendore,

ma in te vince l’oblio.

Forse nel tuo tenero cuore

ripensi alla madre svanita

non basta che io ti consoli,

ricerchi la vita sfuggita.

Ed ora sotto la calda coltre

Attendi una mano amica

Ma non credi che aprire le porte

Possa cambiar la tua sorte.

domenica 24 gennaio 2021

Dedicate

 

DEDICATE

 

A PAPA’

Caro il mio vecchierello,

Che al mattino doni

Il sorriso più bello

Che al cuore manda

Una gran pace,

Una forza e un calore

Ardente come brace.

Sei un grande inventore,

A tutto dai colore  ,

come primavera al mattino

con dolce fresca carezza

risvegli

per me e la famiglia

desiderio di imitarti,

rendendomi fiera

serena e appagata

di essere tua figlia.

 

 

A MIA MADRE

Mamma mia bella,

dolce e forte,

luminosa come una stella,

da sempre sei la luce

che rischiara  il giorno

e la sera fughi,

pur nella penombra,

il velo della fatica

a tutti intorno.

Mamma premurosa

Per consolare o prevenire,

incertezza dei figli scompare ,

come un alito di vento

che per attimo

ha fatto sussultare.

Mamma generosa,

che tutto dà  e nulla tiene

per sé stessa  dimentica

le cure e la speme.

Bene e conforto sono

Inesauribili e duraturi,

da guerriera instancabile

sposo e prole rendi sicuri.

 

 

ALLA  FAMIGLIA

Quanto riempie il cuore e la vita

Sentire il calore

Di una cura infinita.

Non sai da chi viene

Da nonno , padre o figlia

Ma amore rincuora

L’intera famiglia.

Poco importa

 se vicini o lontani

 legami indissolubili

ci tengono le mani.

Mai può star  solo

Chi in te confida

Chi la fiamma emblema

Contempla e tiene viva.

E se per un attimo

Arriva lo scontento

Il conforto  dirompe

Anche se par lento,

nel suo abbraccio

ti puoi abbandonare

perché la famiglia

fortemente sa amare.

 

 

AI RICORDI

Nel pallido sole

Di un’ attesa primavera

vedo  te che sogni,

presa da spasmodico

dolce volere

di  rivivere ,

o di dar sembianza,

ai ricordi nel tempo,

alla bimba che spera.

Serene le giornate

Trascorse a giocare,

Ridere e gioire,

accompagnate da melodie

ripetutamente cantate.

Serene le notti

Rigeneranti  e non temute

Nella vecchia casa

Testimone amoroso

Delle    esperienze vissute.

Intanto crescevi

E impegnavi ogni momento

A dividere con gli altri

Giochi , storie , divertimento.

Non sembrano  concluse

Le leggere  ore trascorse,

le sommate primavere

 ti fan  proceder lento…

ma è nostalgia  di rincorse!

 

 

MARZO

Tra coriandoli e mascherine

Ti trovi nel mezzo

Col mese di aprile.

Birichino o bugiardo

A giorni mi rallegri

Con  luci e colori,

ma quel maledetto ,

Il cinque , è  il rimpianto

Che causa dolori.

Eppur sei foriero

Di melodie e profumi,

 Di Tiepidi soli e

Di fresche giornate,

di grigliate di fumi

levatisi leggiadri

da prati verdi e fioriti

nelle  spensierate scampagnate.

Il festoso rincorrersi

dei cuccioli ,i colori dei fiori,

narcisi e fresie , calle e viole,

le allegre passeggiate,

il rotolarsi dei bimbi sulla sabbia

felici sotto il sole,

tutto si rinnova

 ineluttabilmente

e tu , Marzo, sornione

stimoli così la mente.

 

 

QUATTRO CUCCIOLI

 Quattro cuccioli bianconeri

Andavano a spasso

Per diversi sentieri.

Il primo lungo appena una spanna

Andava alla ricerca della sua mamma;

il secondo piùlungo tre volte

andava a caccia  di una volpe;

infine gli altri due andavano appaiati

saltellando un poco distratti.

Un bel giorno senza premura

Convennero a distanza

Nei pressi di una radura.

Ad attirarli sul nasino

Insisteva un profumino

Che li condusse dopo due ore

In un cortile piccolino.

Si studiavano stupiti

E anche un po’ rapiti

Quando dall’uscio di una casa

Spuntò una ciotola  di  latte rasa.

Avvicinandosi con circospezione

Anelavano alla buona colazione

E così nel cortile assolato

Il loro appetito fù soddisfatto.

Apparve poi  la donnina

Che con loro fù carina

Offrendo a loro affamati

Uno anziché tanti piatti.

Da quel dì senza timore

Trovarono  rifugio

Compagnia e calore,

perché i cuccioli

come le persone

vivono insieme

in pace e condivisione.

 

 

Cosa dire...

 Quando stai per rinunciare,

quando senti che la vita è stata troppo dura con te,

ricordati chi sei.

Ricorda il tuo sogno.

(S. Bambarèn)


La vita di oggi ci porta a continue scelte e dubbi , spesso ci sentiamo persi e siamo tentati di lasciarci andare .Ci sono momenti in cui anche un  piccolo gesto ci sembra  un ostacolo insormontabile, non troviamo la forza di adempiere ai nostri impegni e sentiamo il bisogno una mano. Ma ecco che una voce da dentro ci spinge a superare le difficoltà e a ricordare che altre volte in passato abbiamo lottato e raggiunto i nostri traguardi. Quel ricordo si riferisce al rispetto e all'amore per noi stessi, siamo noi i nostri migliori amici , noi e i nostri sogni. I sogni non si abbandonano, anzi sono il motore che ci sprona a proseguire e ci offrono la forza per trovare quella ragione in più che giustifichi le nostre azioni e la predisposizione del nostro futuro. E' vero, talvolta non ne siamo responsabili di quanto potrebbe accadere e non trovando soluzioni siamo sul punto di rinunciare al nostro sogno, ma è proprio quello il momento in cui arriva la spinta decisiva per risalire. Per superare e riuscire. 
Il sogno quasi senza accorgercene potrebbe diventare magicamente realtà.

Prima pubblicazione cartacea

Ho partecipato alla seguente

Antologia  

 che è anche il link per l'acquisto dell'e-book

Questi i testi inseriti

Mio dolce amore.

Ricordo ben quel giorno che per me arrivasti

col  tuo  bel nastro rosa.

Eri   piccola , ma nelle mie mani apparivi

 e diventavi impetuosa.

Ti ho  vista  crescer ,  per così dire,

fin  a  quindici anni per poi svanire.

Ti vedo ancora correre su quel prato che ora

Non riesco a guardar, che m’ addolora.

Ti scorgo all’angolo del mio sguardo, ma

Se mi volto, non ti vedo ,  forse ritardo.

Pronuncio allora il tuo nome  , non rispondi

E cresce in me l’emozione

Come fossi su gigantesca onda, che mi sbatte giù,

Con furia, quando  scompari  dalla visione.

Mi costringo a vederti col gioioso

Splendore  dei  tuoi  occhi neri

Poi la fitta sul petto, che ferma il mio riposo,

Mi porta consapevolezza , che qui non sei.

Manca la tua voce, amore di mamma.

 

Speranza

Oggi ho scoperto una luce fuor dalla finestra

 Che  attende il ritornar di  realtà persa.

Quel dolce pensier che l’attesa porta di feste gioiose,

 lenisce   un  istante la delusione per cadute inattese.

Ma  in  fondo  conforta  vedere , nutrendo speranze nel futuro,

 che  qualcosa ancora vive e abbatterà quel muro.

 

 

Nuove luci

Come una casa nuova appare bardata di rosso e di oro

Per trovare nei caldi colori la pace cui tanto si aspira

Così nelle tediose giornate che attendono l’inverno

Si contemplano le luci colorate che rasserenino le serate

Da lungo tempo logorate.

 

Viaggio autunnale

Assaporare il calduccio rannicchiata nel mio cantuccio,

In attesa che il giorno,  ingrigito da nuvole a manto

Schiarisca come d’incanto,  porta la magia

del tutto che torna luminoso col sole che gioioso

Accarezza i tetti e le cime mentre il gattone arruffato

 si stiracchia e lentamente s’avvicina  per essere coccolato.

 

Sognando

Mostratevi gaie apparenze illusorie di pace sentire

Per giungere rasserenate ai dolci traguardi del gioire.

Il tanto agognato riposo nascosto tra mille sentieri,

guide in luoghi lontani  dimentichi di quelli veri,

segua il percorso a ritroso e riporti i valori di ieri.

Ormai il giorno dopo arduo cercare aspetta la sera e

chiamandola con dolci pensieri pregusta la chimera.

 

Amica mia

Emozione  mi porta a sorridere al ricordo di quando ancora

non sapevamo,come sarebbe stata la nostra vita

 e chi avremmo incontrato. Serene eravamo e al tempo stesso

  ansiose di conoscere e crescere i nostri frutti fiduciose.

Legate a doppio filo , condivisi i momenti belli ci siam sentite unite

portando il peso anche di altri diversi da quelli.

Vediamo ormai con altri occhi,  maturi e provati,

Eppure nel profondo sentire ancor bambine è

 lo sguardo complice ,di chi non deve spiegare.

Non abbiamo quesiti da porre e osserviamo il tempo che corre.

 

Bravi bambini

Giro girotondo vi piace cantare , nel prato assolato vi piace saltare

E correre spensierati e  felici  con  cuore  aperto  ,con i vostri amici.

Gioite per poco, per poco piangete, incontrate la vita : che piccoli siete!

Divertiti nel gioco mi piace osservarvi ,

con gli occhi splendenti e le risate possenti.

Intanto immagino il poi, gli anni vissuti con voi

Li ho sempre apprezzati,ma poi ci siamo lasciati.

Così è la vita dell’educatore : rivive a ogni ciclo coi bimbi

E al distacco un po’ muore.

Ma state sereni per tutta la vita, i miei ricordi son pieni

E con altri ricomincia la salita.

 

Autunno

Foglie morte si rigirano senza sosta
nel tempo che corre e bussa alla porta.
Un vento gelido che toglie il respiro
ti sbatte sui muri del tuo duro cammino.
Ormai non può più il solo focolare
scaldare i ricordi che fan tanto male.
Attendo impotente l'impietoso gelo
e chiedo a te solo perchè più non spero?

 

Anno nuovo

Per non essere da meno
ti mando un augurio
per un nuovo anno sereno
se vuoi inizio gioioso
qualcosa devi inventar di strepitoso
se vuoi tutto e di più devi impegnarti
lo sai anche tu
se un'amica vorrai anche al buio la troverai

 

E state

E state in completo relax ,

al sole ,in spiaggia o sui monti verdeggianti;

e  state sereni in vacanza,

con gli amici o soli in una stanza.

Non pensate al rientro a  casa , al lavoro, alle noie.

Non pensate , vivete il mondo e gustatene le gioie.

E' estate.

 

Primavera

La Primavera calma e silenziosa

Risveglia nel mondo ogni cosa.

Tutto è verde con tanti fiori e non si sentono i rumori.

La farfalla vola qua e là, poi su un fiore si poserà.

La coccinella tutta a puntini è la meraviglia dei bambini.

I  bruchetti  mangian le foglie e  l’uomo li toglie,

altrimenti  tutti i frutti saranno presto distrutti.

 

 Marina Migali nasce in Sardegna a  Esterzili  nel 1964 . Da alcuni decenni insegna nella Scuola Primaria. La   partecipazione  a “Voci Versate” della Casa Editrice Pagine costituisce la sua prima esperienza di pubblicazione su cartaceo . 


Seconda pubblicazione cartacea




Friends

 E state

in completo relax ,

al sole ,in spiaggia

o sui monti verdeggianti;

e state

sereni in vacanza,

con gli amici

o soli in una stanza.

Non pensate

al rientro a casa ,

al lavoro,alle noie.

Non pensate ,

vivete il mondo

e gustatene le gioie.

E' estate.

 

 

Cacciar la chimera.

 Quanta allegria qualche decennio fa...

la nostalgia tanto dolore mi da.

Avevo tutto e non apprezzavo nulla...

ora molto è distrutto nella vita buia.

Attendo di giorno richiami sereni,

confusi nel sonno tornano i veleni.

Attendo con voi inattese gioie

arrivano poi puntuali le noie.

Che dire allora?

Che ne so!

Non sarà tra un'ora, ma rivivrò!

Che dirvi oltre,

questa sera?

Domani si riparte

a cacciar la chimera.

 

 

Paese (Neve bianca)

 Paesello lontano

mi hai tenuta per mano,

ti lasciai un giorno

e mai feci ritorno.

Ti spio talvolta

con gli occhi di altri,

rimango assorta

senza pensieri scaltri.

Ma svanisce presto

nella neve l'armonia,

ritorna prepotente

il dolore della nostalgia.

Quando la sento

si ferma il respiro,

paesello, intanto

in fondo t'ammiro.

Sei forte nella rocca

aspetti forse il giorno,

che mentre neve fiocca

un dì faccia ritorno.

Sai bene tu davvero,

nel silenzio bianco,

che non trovo il sentiero

e forse ti manco.

E' solo un'illusione :

vai per la tua strada,

chi ti lascia ha timore

ma nel mondo impara.

Impara ad ascoltare ,

forse a capire,

rapito ti sta a guardare,

poi riprende a salire.

 

 

 

Quando a novembre

 Quando a novembre al mattino

Un pallido raggio di sole,

tra le case fa capolino ,

e sento un brivido improvviso ,

il guair di un cagnolino

e una goccia sul mio viso,

il rombo dei tuoni vicino,

che annuncia la pioggia

e riempie il catino,

dimenticato e già colmo

di foglie rubino

portate dal vento,

allora io penso :primo,

che il gelo si appresta

e accender vorrei il camino;

secondo ,vorrei fermare

e amare un pochino

questa marcilenta stagione,

che, pur ponendo un lumicino,
il seme spande sulla terra

perché il fior tremolino
riviva per contro e ancora

secondo il disegno di Dio.

 

 

Buongiorno

 

La dolcezza del mattino

La freschezza che ti solletica

La sensazione di pace e

L’aprire gli occhi al giorno.

La calura estiva incombe

E la sua espressione peggiore ,

Il sentirsi soffocar dall’afa,

trovano ristoro prima di mezzogiorno.

Sono questi primi momenti

Del giorno i più gradevoli

Sulla pelle e nel cuore

Adoro comunque il prepotente sole.

 

 

 

Ombre

Quasi quasi mi consolo

Vedo voi cuccioli gioiosi

Ansimando correre e scherzare

Vorrei inseguirvi e con voi saltellare

Con la speranza che uno solo dei miei ricordi

Riviva

Al sentire il fruscio dei campanelli

Che hanno accompagnato

Tanti momenti festosi e belli.

Un sorriso mi strappate

Per cotanta tenerezza

Un pensiero mi suscitate

Per il tempo la vaghezza.

Guardo voi e poi comprendo

Il passato non può tornare

Con coraggio le ombre coprendo

Ritorno al sereno e ad amare.

 

 

 

 

Sogno estivo

Corri al mattino

Spensierato e piccolino

Là nel prato una farfalla

S’è posata sulla spalla

Ti trattiene un attimo il respiro

E nel cuore ti senti vivo.

Non sapevi bastasse così poco

Per sentirsi di nuovo in gioco.

Così un simpatico esserino

Lieve, variopinto e complice

Ti ha donato un buon mattino

E alla vita una risposta semplice.

 

 

 

India

 

Infiniti e variopinti frutti

Sollecitano le narici

Coi profumi e il pregustare

Nelle papille il sapore.

Sempre tanto generosa

Offri a chi ti osserva

Trepidante e fantasiosa.

I tuoi figli grati

Spiritualmente ti rendono omaggio

In ascolto con rispetto rapiti

Dal racconto del vecchio saggio.

Ecco allora che gli aromi

Si confondono col sentire

Tutto in uno grande e bello

Armonioso quadro col fratello.

 

 

 

Dolore

Il cuore strappato alla madre

Le radici rubate alla prole

Le voci sentite nel cuore

Nelle notti di straziante dolore.

Nessuno ha tanto potere

Di far straripare nel pianto

L’urlo del bimbo che nega

Accumulo di denaro tanto.

Qualcuno dovrà pur fermare

L’orribile infamia inflitta

E almeno giustizia ridare

Alla famiglia sconfitta.

Centomila lo urlano al vento

Basiti da tanta perfidia

Non giunge l’eco al tormento

Scandalizza il silenzio dei media.

Quei giorni trascorsi a soffrire

Non si possono cancellare

Ma gli autori devono patire

Il dolore li deve annientare.

Sarebbe opportuno parlare

E sempre sul nascer troncare

I mostruosi piani scoperti

Ai danni dei poveri inerti.

Il cuore strappato alla madre

L’amore rubato alla prole

Grida giustizia al Padre

Che sia sconfitto il dolore.

 

 

Asia

Il tuo nome evoca immensi altopiani

Lunghe ,   storiche  e maestose muraglie

Luoghi di millenarie culture

E preda di innumerevoli schermaglie.

Ma tu , piccola e indifesa

Ti rannicchi nei tuoi sentori,

non ti importa se ti sei arresa

e nemmeno che accade fuori.

Talvolta la vita ti assale

E mostri al sole la pelle

Quel raro ricorso riappare

Del passato tuo ribelle.

Eppure ricordo con quale amore

La tua mamma ed io

Ammiravamo il tuo splendore

Ma in te vince l’oblìo.

Forse nel tuo tenero cuore

Ripensi alla madre svanita

Non basta che io ti consoli

Ricerchi la vita sfuggita.

Ed ora sotto la calda coltre

Attendi una mano amica

Ma non credi che aprire le porte

Possa cambiar la tua sorte.

 

 

 

Milù

Grigia la giornata del tuo venire

E grigia la veste tigrata

Ma caldo e tenero lo sguardo

Piccola pelosa amata!

Non hai voluto crescere

O forse qualcosa lo impedisce

Minuscola tra i tuoi simili

Che loro cure gradisce.

Costante e discreta la presenza

Non imponi il tuo voler

E il tuo strusciare lieve

Rivela la tua essenza.

Sei dolce e pensierosa

Attenta e premurosa

Adoro il tuo ronfare

Che pace mi sa dare.

 

 

 

Pedro

Caro il mio gigante buono

Bianco, maculato, col muso

A simmetria nel mezzo solcato,

la tua allegria dirompente

stimolante e contagiosa

la giornata rompe

da decorrenza silenziosa.

Spesso riveli il tuo animo gentile

Cedi i passo e il posto

E se indugio traspare

Sei dolcezza a non finire.

Coinvolgi sempre nel tuo energico gioco

Sei spesso fonte di gioia

Caro il mio diplodoco!

 

 

 

 

Il vento

Il vento che trasporta

Il tuo sogno lontano

Mentre ancora oscilla l’ombrellone

Ti solletica piano.

Vorresti urlare per il tempo perso

O per le imminenti nuove

Ma come una pietra, sulla riva

Del fiume, continua inerte

A fissare il cielo terso.

Le tue passioni relegate nei casssetti

Fremono in attesa di un sibilo,

una brezza pur leggera

che sprigioni voli inespressi.

Sdraiata sulle promesse

Di una chiara risoluzione

Continui ad osservare quel treno

Fermo alla stazione.

La scia del vento e delle cose

Impotenti e abbandonate,

sussurran parole lontane e lamentose

da troppo tempo trascinate.

 

 

 

Acqua.

Ho sognato te piccina

Che correvi una mattina

A piedi scalzi sul pavimento

Freddo e liscio da spavento.

Alla finestra accostata

A meraviglia chiamata

Da quei soffici svolazzanti fiocchi

Vera delizia per gli occhi.

Ancora oggi rimane l’emozione

Calma ed estasiante la visione

Scalda il cuore quel bianco

E ne affiora il rimpianto.

Acqua. Sei  acqua.

Siamo dipendenti da te

Per la sete e il caffè

Per il bagno e la cucina

Indispensabile sera e mattina.

Ogni cuore ti cerca sempre

Animale o vegetale

Che se non ne riempi il ventre

Sicuramente starà male.

Quanto dai a tutti quanti

Quanto viaggi per soddisfare

Forse tutti non ti sanno rispettare

Dovrebbero trattarti coi guanti.

Senza te la vita muore

Nulla riesce a campare

Anche se solo per diletto al mare

Non si può stare solo al sole.

 

 

Bianco

Nel bianco lasci un segno

Un sogno, un disegno,

urli al mondo senza ritegno

che la tua sorte offri in pegno.

 

Basterebbe un timido sole giallo,

con l’invidia di chi si contenta

avulso come pietra che non senta

a rimuoverti dal mortale stallo.

 

Ma quella soffice schiuma bianca

Che si infrange sulla sabbia inerme

Altro non produce che stanca

Che le vele mantiene ferme.

 

Altro attende il mondo sofferente

Depredato. Offeso e dimenticato

alle grandi parole al vento sordo

che inesorabilmente portano al niente.